Commento e descrizione del video ed altre info:
il video che ho allegato (che vedrete su YouTube) mostra la visita dell'Imperatore e dell'Imperatrice nella prefettura di Fukushima proprio a 2 mesi dal terremoto.
La coppia Imperiale gira però per i rifugi di tutte le Prefetture colpite da ben 7 settimane cercando di creare meno disagi e problemi (logistici e organizzativi) possibili e non sottrarre così la forza lavoro che adesso queste Prefetture necessitano in tantissime zone.
Hanno anche scelto di muoversi in elicottero per poter tornare la notte a Tokyo ed evitare l'onerosa organizzazione di un pernottamento fuori sede o di una trasferta via terra, mentre a casa loro, a Tokyo, seguono il programma di risparmio energetico di 2 ore di black-out giornalieri nonostante la loro residenza non fosse stata inclusa in tale piano.
E' strano detto da una giapponese come me che è cresciuta in Italia ed ha sempre sentito poco parlare di loro, ma vederli, ascoltare le loro voci, sentire la loro aurea, mi commuove profondamente, tutte le volte che vedo i video o le foto di quanto loro stanno facendo per il proprio popolo.
L'incredibile umiltà abbinata a questo profondo rispetto per il territorio e per la popolazione mi colpisce nel profondo dell'animo.
Ogni volta che entrano in un rifugio la coppia si divide subito, per poter parlare con più persone possibili. Si siedono in ginocchio come i rifugiati e offrono parole di incoraggiamento a tutti.
Entrano tra le pareti divisorie dei rifugi, chiedono a tutti come stanno e portano un sorriso e tanta emozione a tutti.
Posso capire i commenti dei rifugiati che dicono che la loro visita, seppure breve, a volte un solo saluto dall'auto, a volte uno scambio di poche parole, porti tanto incoraggiamento e forza in tutti loro. Chi ha ricevuto la visita dell'Imperatore e dell'Imperatrice dice che "Sono stata felice" "Mi ha salutato con la mano, mi sono così commossa!" "Le parole erano così dolci e gentili" "Dopo una loro visita non possiamo che darci coraggio e andare avanti".
Regolarmente si inchinano davanti alla città devastata che visitano per offrire una preghiera e anche quando è scattata l'ora esatta del terremoto a 2 mesi dall'accaduto, erano in elicottero, per dirigersi proprio verso Fukushima, ed hanno chiuso gli occhi per pregare e per il minuto di raccoglimento, come tutto il Giappone, per le persone che hanno perso la vita.
Lo staff che li segue commenta che non dicono mai di essere stanchi ma che desiderano visitare più rifugi possibili.
I cronisti dicono che non usano praticamente mai la parola "Sayonara" che sarebbe più un "Addio", ma preferiscono dire "O-genki de!" ovvero "State bene" proprio per lasciare quella speranza che un giorno e presto potrebbero incontrarsi di nuovo!
Voglio dire loro grazie, per quello che fanno per tutti i giapponesi più sfortunati.