Finalmente ho ritrovato la rete!!!
17/08/2011
Oggi Matsushima (松島) era molto più desolata di ieri, quasi tutti i negozi erano chiusi e quelli aperti erano deserti. Noi abbiamo cenato li ma c'erano pochi clienti... Nonostante la città sia stata danneggiata molto meno di altri luoghi, il turismo non si è convinto a tornare! Mi è dispiaciuto molto per tutti i negozianti e sono stata contenta di cenare in uno dei ristoranti della città.
La mattina presto siamo andati a visitare Ishinomaki, un comune molto grande che si espande molto anche nell'entroterra, ma il centro è stato devastato dello tsunami ed era praticamente deserta, i negozi e gli uffici chiusi e ancora la maggior parte delle vetrine rotte. Ma il grosso è stato ripulito, guardando le foto di aprile la differenza è notevole ma i negozi sono vuoti e con le pareti sporche di fango, viene da chiedersi se e quando la gente potrà riprendere la loro normale vita.
Qualche negozio è aperto ed espone il cartello "siamo aperti" altrimenti nessuno se ne accorgerebbe.
Il Museo Manga era chiuso anche se piuttosto sgombro dalle macerie.
Visto che il centro di volontariato prende i volontari solo alle 8:30 siamo stati a fare un giro lungo la costa e siamo passati vicino a Onagawa (女川) e poi siamo entrati nell'isola Ojikahantou (大鹿), un' isola ricoperta di verdissime colline ma che nasconde dietro ad ogni piccola o grande insenatura terreni e case di villaggi di pescatori completamente devastati.
Viene da chiedersi se si sono salvati in tempo grazie alle montagne che sono subito dietro a quello che è rimasto di questi villaggi. Anche le case un pochino più in collina erano distrutte, mentre le aree a ridosso del mare erano praticamente un deserto di rifiuti.
Abbiamo visto tantissimi camion, gru e scavatori lavorare la terra per ripulirla.
Hanno fatto un grosso lavoro, ma me ne sono resa conto solo dopo aver visto le foto di marzo.
Tutta la costa è un continuo cantiere aperto, le strade erano piene di spaccature ed abbiamo incontrato due gruppi di lavoratori che tentavano di sistemare il cemento, era quasi strano guidare su strade "sterrate", qui in Giappone sono solitamente lisce e scorrevoli anche in campagna!
Ho visto una bellissima aquila marrone con chiazze bianche volare sopra di noi e fermarsi su un albero proprio davanti a noi. Ho sentito la forza della natura e della vita in quel piccolo e fiero animale.
In serata siamo stati al centro commerciale Aeon di Ishinomaki, li la vita sembra scorrere normale, la gente faceva shopping e i bambini correvano.
Eppure per la strada abbiamo incontrato tantissimi rifugi costruiti nelle scuole o prefabbricati costruiti a schiera, poi immensi depositi recintati dove sono ammassati in montagne alte più di 10 metri i rifiuti che i camion raccolgono dalle zone costiere.
Ci vorrà molto perché tutto torni normale, perché tutta la gente possa tornare a lavorare e conquistare nuovamente la propria vita.
Domani andremo dritti al centro di volontariato di Ishinomaki alle 8 nella speranza di poter renderci utili a qualcuno!
18/08/2011
Siamo andati al centro volontari di Ishinomaki (石巻) divenuta purtroppo famosa proprio in questi 2 gg per un caso di truffa da parte di un volontario che si è a lungo spacciato come "dottore" senza peró esserlo!!!
Non so se è vero ma uno dei volontari "fissi" che lavora e vive da mesi in una tenda nel giardino dell'università (dove ha sede il centro) ci ha detto che a fine mese il centro dovrà chiudere proprio a causa di questa vicenda. Ieri c'erano anche tanti giornalisti e TV.
Ma in realtà quello che mi ha colpito era questo volontario, tutto sporco e sudato che borbottava dicendo che nessuno si mette nei loro panni, che da mesi offrono il proprio tempo e le proprie forze vivendo nel disagio (e adesso bollore!!) di una tenda pagando per fare il bagno e lavare i panni. Ridendo ha detto che adesso i rifugiati vivono meglio di loro!
Io e mio padre siamo stati messi insieme ad un altro signore che veniva dalla vicina città di Sendai e ci è stato assegnato il compito di andare ad aiutare una signora di 72 anni a preparare la sua roba per sgomberare la casa, che deve essere abbattuta per i troppi danni causati dal terremoto.
Lei ha ottenuto un aiuto dal Comune e potrà abbattere la casa senza spese e ricevere circa il 20-30% per la ricostruzione (3mil di yen).
Ovviamente dovendo attendere la disponibilità del Comune non sa se la casa verrà abbattuta a novembre o dicembre e comunque ha preso un appartamento in affitto per viverci 1-2 anni in attesa di ritornare nella sua nuova casa.
La signora vive a qualche chilometro nell'entroterra di Ishinomaki ma fino al piazzale accanto è arrivato lo tsunami a 1 m! Per fortuna casa sua ha retto anche al terremoto ed è riuscita a uscire in tempo da casa e salvarsi. Adesso la casa è piena di crepe ed è completamente inclinata da una parte, tanto che a star seduti ci si sentiva proprio come scivolare da una parte!
Lì abbiamo aiutato la signora a smontare dall'alto i quadri, spostare gli scatoloni, portare giù il suo prezioso armadio di legno kiri con i suoi preziosi kimono e imballare le sue cose.
Ha una casa strapiena di cose tanto che non c'era più spazio dove accatastare le scatole.
Domenica un camion le farà il primo viaggio per portare queste cose in un magazzino che ha dovuto prendere per portarci la roba che poi rimetterà nella nuova casa.
Nella pausa pranzo ci ha raccontato dei suoi tre fratelli maggiori, due si sono salvati in tempo perchè portati a forza fuori di casa e trasportati con la macchina verso le colline e in poco tempo la loro casa è stata spazzata via. A loro è rimasto solo la vita, ma la signora sorrideva dicendo che con tutte le cose che aveva in casa è riuscita a dare loro tutto il necessario per il nuovo appartamento dove ora vivono (pentole, stoviglie, biancheria, futon, ecc...) e che loro non hanno avuto la preoccupazione di decidere cosa tenere e cosa buttare!
Uno dei fratelli invece è morto, ma non al primo, ma al secondo tsunami. Avevo sentito che molti hanno perso la vita così perché dopo il primo molti sono ritornati nelle proprie casa x prendere i propri averi ma poi sono stati travolti dal secondo tsunami che è stato ancora più grande. Lei era grata solo del fatto che il corpo è stato ritrovato pochissimi giorni dopo dentro casa e ricorda che aveva un bel viso, mentre molti hanno ritrovato i corpi dei propri cari quasi decomposti e sfigurati e i più sfortunati non hanno ancora una tomba dove poter pregare e aiutare le anime dei propri cari a raggiungere il paradiso.
Il corpo di suo fratello è stato uno delle migliaia sepolti in terra in attesa della cremazione (come usa in Giappone) perché le camere mortuarie non facevano in tempo a cremare tutti i corpi che venivano ritrovati ogni giorno.
La signora si ricordava che a suo fratello era stato assegnato il n. 210 e così è stato cremato piuttosto velocemente (a giugno!). Molti non hanno voluto attendere ed a spese proprie hanno portato i corpi dei propri cari fuori città a proprie spese. Inoltre ho saputo che la città di Tokyo ha offerto per molto tempo l'uso gratuito dei propri crematori.
Insomma, sentire da vicino queste storie e vedere con i propri occhi quello che è rimasto ancora da fare in così tanti posti fa venire da piangere. Mi sono chiesta non so quante volte: Quando ritorneranno alla vita normale?
19/08/2011
In alcune città, per un motivo o l'altro sono stati chiusi i centri di volontariato. E' anche vero che in certe zone è rimasto solo il grosso da fare, mentre in altre ancora serve aiuto per ripulire le vie di scolo delle acque o semplicemente buttare via i detriti per ripulire le zone.
Oggi abbiamo deciso di andare a vedere con i nostri occhi il nord della Pref di Miyagi diventata tristemente famosa per i danni subiti dal terremoto e dallo tsunami: Minamisanriku(南三陸), Kesennuma(気仙沼).
La seconda è una città piuttosto ampia ma tutta la zona che si affacciava sul mare è completamente distrutta. Qui abbiamo visto case mangiate per metà dalle onde, palazzi squartati via a pezzi, macchine, alberi e case sopra a palazzi e strade sopraelevate, la ferrovia completamente distrutta con i ponti spezzati o stradicati. Uno scenario che ti leva il fiato, che ti strizza il cuore e ti fa sentire piccolo piccolo.
C'è ancora tantissimo da fare e verranno fuori anche da qui chissà quante tonnellate di rifiuti.
Un volontario di Sendai ci raccontava che i rifiuti della città di Ishinomaki sono pari a quelli raccolti in tutta la Pref di Iwate.
Dicono che ci vorranno più di 10 anni solo per smaltire tutto questo ammasso di rifiuti... io dico: altro che 10 anni!
Abbiamo pranzato a Kesennuma con dell'ottimo pesce e sono stata felice di vedere qualche turista di passaggio!
Oggi ho riflettuto su cosa possiamo fare dall'Italia e forse è proprio quello di andare in questi posti, portare lavoro in queste città e cogliere l'occasione di vedere delle ferite così profonde con la gratitudine di non averne sentito il dolore ma con la speranza di collaborare alla guarigione di tutte queste città profondamente colpite.
Viene veramente da gridare Ganbare Touhoku!!!
Mi avevano detto che si stava ricostruendo ma non si può dire che è stata ricostruita. Ancora troppe città sono solo un ricordo impresso tra un deserto di cemento e lamiere, ancora troppa gente vive nei rifugi ed ancora troppi lavoratori hanno perso il proprio lavoro.
La strada sarà lunghissima e durissima per tutti loro ma ogni giorno spero di trascorrerlo con maggior consapevolezza e gratitudine grazie alle tante persone che hanno e stanno soffrendo per tutti noi.
Adesso siamo arrivati a Hiraizumi, nella Pref di Iwate, uno dei Patrimoni UNESCO.
Questo è il progetto di un Paradiso dove non c'è guerra. Spero che tutti i nostri cuori possano presto trovare questo giardino dell'Eden dentro ognuno di noi.
Buona notte!
Non esitate a fare domande!!!